Una storia di accoglienza
Si narra nelle Cronache del Monastero di Santa Cecilia di un particolare avvenimento accaduto alcuni secoli fa.
Avvenne un giorno che un tale bussò al portone del monastero chiedendo ospitalità per la notte. Era un uomo straniero, malamente vestito e con il corpo segnato dalla fatica e dalle difficoltà di un evidente e lungo peregrinare. Pareva inoltre che, come accadeva spesso all'epoca, specialmente durante un viaggio, avesse trascurato per molto tempo di lavarsi. L'uomo spiegò alla monaca portinaia che pur avendo cercato tutto il giorno ospitalità per dormire non vi fu nessuno che gli avesse offerto asilo. La monaca commossa gli offrì dunque riparo e ospitalità.
La mattina dopo l'uomo ringraziò la comunità delle monache e si presentò: si chiamava Benedetto, pellegrino francese diretto a Roma. L'uomo prima di ripartire, sfregando la schiena contro un muro, benedì le monache e il loro monastero:
"Per la vostra ospitalità e carità la vostra casa godrà di una lunga vita!"
L'uomo altri non era che San Benedetto Giuseppe Labre, il "Vagabondo di Dio" diretto a Roma dove morirà nell'anno 1783.
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